UN PIACEVOLE INCONTRO CON CAROLINA KOSTNER
UN PIACEVOLE INCONTRO A MARGINE DELLA MOMO Run
La MOMO Run, gara podistica organizzata a scopo benefico dall’ Associazione promotrice delle cure palliative per Bambini, si è corsa a Bolzano nel torrido pomeriggio dell’11 Giugno, con partenza ed arrivo in Piazza Walther, circumcirca sullo stesso punto che per tanti anni ci vide protagonisti, ma con ben altre temperature, nel cronometraggio della Corsa di San Silvestro, l’attuale “Bo-Classic”.
Carolina Kostner, l’indimenticabile pattinatrice medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Soci era l’illustre Madrina della manifestazione, iscritta alla corsa col numero 1, seppure a titolo accademico. La nostra terra, piccola come territorio ma ricca come pochi di atleti di caratura internazionale, è stata per noi cronometristi un’opportunità unica per essere testimoni delle gesta sportive di tanti di loro. Per rendersene conto basterebbe visitare la nostra sede, ricca di quadri con foto di atleti famosi, da Gustavo Thoeni al cancelletto di partenza assieme ad Ingemar Stenmark nel mitico parallelo sotto il vigile sguardo di Mario Stegher, nostro futuro Presidente, ad Antonella Bellutti, | ![]() |
pluri-campionessa mondiale ed olimpica, a Dorothea Wierer con al collo le tante medaglie conquistate nei mondiali dii Anterselva, ad Elena Pirrone, la ciclista doppia medaglia d’oro ai mondiali di Bergen, a Hubert Pallhuber, pure lui iridato nella mountain bike, eccetera eccetera. Molte di queste foto sono autografate con dedica alla nostra Associazione Cronometristi. Di tanti altri campioni parlano le classifiche delle nostre gare, che pullulano di nomi famosi, uno per tutti quel Jannik Sinner che prima di diventare quel fenomenale tennista che è, se la cavava egregiamente anche con gli sci ai piedi. | |
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Di Carolina Kostner invece niente, ma solo perché il pattinaggio artistico non è sport da cronometraggio, e aver avuto l’occasione di conoscerla quando s’è fermata con noi due Sergi (Miggiano e Conte) una decina di minuti chiacchierando del più e del meno è stata veramente una cosa piacevole. Abbiamo così avuto modo di constatare “de visu” quel suo particolare linguaggio del corpo che rispecchia fedelmente quella innata eleganza che sprigiona quando danza sul ghiaccio, che fa tuttora, perché lei stessa ci ha detto che non ha mai smesso di |
calzare i pattini, anche se ora non più per gareggiare ma per delle esibizioni che le vengono richieste da tutto il mondo. Questo ed altre cose ci ha detto, anche banali se vogliamo, ma espresse con tanta grazia e semplicità che non può non essere notata. |